ANNE WANNER'S Textiles in History / books

 
 

Per Giovanni Romano
Scritti di amici
a cura di
Giovanni Agosti
Giuseppe Dardanello
Giovanna Galante Garrone
Ada Quazza

con la collaborazione di
Chiara Gamia, Silvia Piretta, Giovanna Saroni,
Gelsomina Spione, Jacopo Stoppa

L'ARTISTICA EDITRICE, Savigliano (Cuneo) 2009


 

 
  Luca Beltrami, disegno tratto da rilievo in Leonardo da Vinci e la Sala delle "Asse" nel Castello di Milano,
Allegretti, Milano, 1902, p. 45.
Particolari della volta della Sala delle Asse al Castello Sforzesco di Milano
Esempio di varianti negli aggruppamenti, in corrispondenza dei tronchi principali.
 
   
 

Milano 1498: ricami per l'imperatore
M. TERESA BINAGHI OLIVARI

 

Nel Piacere di D'Annunzio, il letto di Andrea Sperelli era arredato con una coperta di seta ricamata che «proveniva dal corredo di Bianca Maria Sforza, nipote di Ludovico il Moro; la quale andò sposa all'imperator Massimiliano» (D'ANNUNZIO [1889] 1990, pp. 94, 253-254).
Bianca Maria Sforza aveva davvero portato lussuose coperte ricamate al suo imperiale consorte, e a Milano, dove D'Annunzio pubblicò il suo romanzo nel 1889, ciò era noto da tempo (A. C. [A. CAIMI] 1875, pp. 51-75; CALVI 1888. pp. 139-142).

Il 18 novembre 1493, l'inventario del corredo della sposa registrava molti tessuti ricamati, e specialmente tre addobbi da letto, con sontuose coperte ricamate a motivi di ghirlande o con la divisa della colombina. Altri documenti vennero alla luce dopo il libro di Calvi, sicché ora si può ricomporre un gruppo di importanti ricami per l'imperatore, eseguiti a Milano nel 1498 e tutti perduti.
Il 19 giugno di quell'anno si costituì una «compagnia», per portare a compimento «peze 6 de ricamo» per l'imperatore, già in corso di esecuzione. Ne erano membri Giovanni Pietro Porro, Costante da Elio e i fratelli Ambrogio e Bernardino De Predis (MOTTA 1893, pp. 980-982, 990; VENTURELLI 2005, p. 396). Ambrogio vi si obbligava «con la persona sua [...] fare li desegni a luy possibili et altre solicitudine a luy experte». Degli obblighi degli altri, nulla si dice.
Con un atto notarile del 17 settembre 1498, Ambrogio De Predis chiuse la sua partita in un affare che lo aveva visto associato ancora con Giovanni Pietro Porro e Costante da Elio, in quell'occasione identificati come mercanti milanesi (MOTTA 1893. p. 983, nota 1; SHELL 1995, pp. 105. 243-244, doc. 75; VENTURELLI 2002, pp. 127. 139, nota 31 ; VENTURELLI 2005, pp. 396-400; MARUBBI 2006, p. 146, note 2, 5).
I tre si erano uniti per vendere una coperta ricamata all'imperatore Massimiliano I, e il 17 settembre 1498 Ambrogio De Predis era rientrato a Milano, dopo avere consegnato la coperta a Innsbruck, agli emissari imperiali.

Il 17 settembre 1498 la coperta fu così descritta: «copertam seu muratam unam rechami, laboratam auri et argenti fini et sirice, facti a foliamis in zetonino raxi nigri, cum frixo uno circum circha facto a gruppis et fructibus, et aliis diversis laboreriis, que est inlatitudine brachia decem vel circha a sita, et in altitudine seu longitudine brachia novem vel circha, a sita ut supra [...], et in medio est cum schuto uno imperiali cum ziferis quatuor in angulis extra dictum scutum, laboratis auri et argenti fini et sirice et aliis argentariis minutis seu laboribus ab aurifice».

  Un arredo di magnificenza davvero imperiale, per la preziosità dei materiali e il magisterodei lavori applicati: sete, oro e argento fino, argenterie minute e forse castoni per pietre oppure elementi in lamina o a fusione, lavorati da orefici, tessitori e ricamatori. Le sue sterminate misure (circa 5 metri per lato) indicano che non si trattava di una coperta da letto. Era forse uno dei molti grandi drappi, tutti sfolgoranti d'oro, di disegni colorati e di stemmi imperiali, che coprivano icarri del Tesoro di Massimiliano durante i suoi trasferimenti, come illustra il Triumphzug (MADERSBACHER 1992. p. 269).

La coperta milanese per l'imperatore era anche una grande operadi disegno: fogliami in raso nero. un bordo tutt'intorno disegnato a nodi, frutti e vari altri motivi, al centro lo stemma imperiale accompagnato da quattro lettere o intrecci di lettere. E la «bella invenzione» di Bramante e Leonardo (LOMAZZO [1584] 1974, p.374; CERIANA 2002, p. 131). È l'invenzione solitamente richiamata a proposito della volta della Sala delle Asse, che Leonardo dipinse dalla fine di aprile del 1498, con la promessa di terminare il lavoro a fine settembre (BELTRAMI 1902, p. 24; ROSCI 1985, pp.95-101; Leonardo 1999, pp.111-112, nn.127-128)
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Le situazioni tracciate dai documenti inducono a sospettare che Ambrogio De Predis abbia fornito i disegni per la coperta dell'imperatore, e che essi non fossero estranei alla bottega di Leonardo.
Facilissimo era l'accesso di Ambrogio De Predis ai cartoni della bottega di Leonardo, leonardesco è il tema, sovrapponibili sono le date dei due lavori. Anzi, il progetto per la coperta forse precedette quello per la volta della Sala delle Asse, se si considera l'enorme impegno di tempo richiesto dal ricamo (un anno almeno), che il 17 settembre 1498 era già terminato e consegnato.

Un cenno meritano gli altri membri delle società per i ricami del 1498. Nulla è emerso finora su Costante da Elio. Quanto a Giovanni Pietro Porro, già si sa che fu il committente dell'altare marmoreo per l' Imago Pietatis di Hans von Fernach nel retrocoro del duomo di Milano (GALLORI 2007-2008, pp. 52-53. 104-109, n. 43), e degli affreschi di Luini nell'oratorio di Greco, ora al Louvre (BINAGHI OLIVARI 2007, pp. 27-29); né può essere estraneo alla famiglia il ritratto del giovane Porro dipinto da Luini (FRANGI in corso di stampa). Per il 1498, ora si aggiungono le «peze 6 de ricamo» e la coperta per l'imperatore, che risultano i primi impegni documentati di Giovanni Pietro Porro per opere d'arte.
 
 

home content Last revised 17 December, 2009